Riflessioni

Un post scritto da Luca mi ha spinto ad aprire una sezione nella quale mettere in evidenza le riflessioni più significative presentate nel blog…. Riporto quindi il post di Luca ringraziandolo per le belle parole spese.

Rudi

AMA LA TUA PARROCCHIA

Pubblicato il marzo 20, 2012 da Luca Morutto

Basta un pugno di gente volenterosa a dare un volto nuovo ad una parrocchia.

La nostra è una delle parrocchie più piccole della diocesi. Ma per un verso ne è la riproduzione in scala, con i suoi drammi e le sue passioni, con i suoi problemi e la sua straordinaria civiltà, con la sua storia e con le sue speranze. Perché, se c’è una suggestione inesprimibile che si percepisce nell’aria passando per le nostre strade, è proprio il sentire che sia imminente qualcosa di nuovo che sta per sopraggiungere. E chi sa che quell’arboscello sbocciato lassù, sulle pareti del terzo piano gonfie di umido, più che una bandiera pendente dai pennoni del passato, non sia il simbolo di una speranza che è ormai maturata! Il “nostro” è un sito giovane, in fasce direi. Nato appunto in una terra la cui storia è ricca, la cui gente è tanto legata al proprio passato, ai molti sacerdoti che si sono succeduti, alle molteplici attività svolte con e per la comunità, al proprio campanile… Ma sempre a testa alta e lo sguardo avanti pur tra mille difficoltà, pronti ad inventarsi la qualsiasi per amore della propria parrocchia. Un nuovo sito dunque: una speranza per la nostra comunità, una primavera per la nostra parrocchia.

Di seguito vi e ci consegniamo questa meravigliosa pagina del grande Papa del Concilio, Paolo VI, “Ama la tua parrocchia”. Può essere per tutti noi la bussola, la magna carta di questa nuova avventura.

Collabora, prega e soffri per la tua parrocchia, perché devi considerarla come una madre a cui la Provvidenza ti ha affidato: chiedi a Dio che sia casa di famiglia fraterna e accogliente, casa aperta a tutti e al servizio di tutti. Da’ il tuo contributo di azione perché questo si realizzi in pienezza. Collabora, prega, soffri perché la tua parrocchia sia vera comunità di fede: rispetta i preti della tua parrocchia anche se avessero mille difetti: sono i delegati di Cristo per te. Guardali con l’occhio della fede, non accentuare i loro difetti, non giudicare con troppa facilità le loro miserie perché Dio perdoni a te le tue miserie. Prenditi carico dei loro bisogni, prega ogni giorno per loro. Collabora, prega, soffri perché la tua parrocchia sia una vera comunità eucaristica, che l’Eucaristia sia “radice viva del suo edificarsi”, non una radice secca, senza vita. Partecipa all’Eucaristia, possibilmente nella tua parrocchia, con tutte le tue forze. Godi e sottolinea con tutti tutte le cose belle della tua parrocchia. Non macchiarti mai la lingua accanendoti contro l’inerzia della tua parrocchia: invece rimboccati le maniche per fare tutto quello che ti viene richiesto. Ricordati: i pettegolezzi, le ambizioni, la voglia di primeggiare, le rivalità sono parassiti della vita parrocchiale: detestali, combattili, non tollerarli mai! La legge fondamentale del servizio è l’umiltà: non imporre le tue idee, non avere ambizioni, servi nell’umiltà. E accetta anche di essere messo da parte, se il bene di tutti, ad un certo momento, lo richiede. Solo, non incrociare le braccia, buttati invece nel lavoro più antipatico e più schivato da tutti, e non ti salti in mente di fondare un partito di opposizione! Se il tuo parroco è possessivo e non lascia fare, non farne un dramma: la parrocchia non va a fondo per questo. Ci sono sempre settori dove qualunque parroco ti lascia piena libertà di azione: la preghiera, i poveri, i malati, le persone sole ed emarginate. Basterebbe fossero vivi questi settori e la parrocchia diventerebbe viva. La preghiera, poi, nessuno te la condiziona e te la può togliere. Ricordati bene che, con l’umiltà e la carità, si può dire qualunque verità in parrocchia. Spesso è l’arroganza e la presunzione che ferma ogni passo ed alza i muri. La mancanza di pazienza, qualche volta, crea il rigetto delle migliori iniziative. Quando le cose non vanno, prova a puntare il dito contro te stesso, invece che contro il parroco o contro i tuoi preti o contro le situazioni. Hai le tue responsabilità, hai i tuoi precisi doveri: se hai il coraggio di un’autocritica, severa e schietta, forse avrai una luce maggiore sui limiti degli altri. Se la tua parrocchia fa pietà la colpa è anche tua: basta un pugno di gente volenterosa a fare una rivoluzione, basta un gruppo di gente decisa a tutto a dare un volto nuovo ad una parrocchia. E prega incessantemente per la santità dei tuoi preti: sono i preti santi la ricchezza più straordinaria delle nostre parrocchie, sono i preti santi la salvezza dei nostri giovani.


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